lunedì 8 settembre 2014

L' asimmetria tra etica ed estetica

1) Ascoltata l' episodio biblico che narra il fratricidio di Caino concludiamo che Caino ha torto.

2) Ascoltato l' Adagio di Samuel Barber concludiamo che è bello.

3) Richiesti di giustificare il primo giudizio diciamo: "penso che esista un principio etico per cui non è consentito uccidere un innocente, quindi Caino ha torto".

4) Richiesti di giustificare il secondo giudizio diciamo: "penso che esista un principio estetico per cui disporre i suoni in quel modo è corretto, quindi l' Adagio di Barber è bello".

5) Se le giustificazioni 3) e 4) fossero entrambe conformi al senso comune, allora tra etica ed estetica esisterebbe una simmetria conforme al senso comune e sarebbe giustificata una meta-etica e una meta-estetica omogenee dal punto di vista filosofico.

6) Penso però che la giustificazione espressa in 4) non sia conforme al senso comune. Sarebbe più plausibile dire: "l' Adagio di Barber riesce ad evocare in chi lo ascolta emozioni nobili e autentiche, per questo è bello".

7) Se davvero il giudizio estetico espresso in 6) fosse conforme al senso comune quanto il giudizio etico espresso in 3), allora tra etica ed estetica si produrrebbe un' asimmetria: il giudizio etico è giustificato dalla ragione facendo appello ad un principio intuito grazie alle nostre facoltà intellettuali. Il giudizio estetico è giudicato grazie ad un' esperienza nella quale sperimentiamo emozioni (o la memoria di emozioni) autentiche.

8) Se le cose stanno come detto in 7), allora occorre una meta-etica cognitiva (realista) e una meta-estetica non-cognitiva (anti-realista).

9) Prima possibile obiezione: anche il giudizio etico puo' essere in realtà giustificato da un sentimento di ripugnanza: la figura di Caino ci ripugna e noi lo condanniamo.

10) Risposta alla prima possibile obiezione: avremmo condannato fermamente Caino anche se l' avessimo chiamato "A" e inserito in una storia asettica che non suscita ripugnanza, in cui magari si uccide premendo un bottone. In questo caso il sentimento di ripugnanza difficilmente avrebbe influenzato il nostro giudizio.

11) Concessione alla prima possibile obiezione: non si puo' negare che il sentimento di ripugnanza abbia un ruolo in taluni giudizi etici. In questo senso l' etica puo' essere vista come divisa in due: principi di base (cognitivi) e limiti ai principi + precetti secondari (non cognitiva). Deontologia e virtuismo possono convivere e forse questa distinzione è la base della laicità.

12) Seconda possibile obiezione: il giudizio espresso in 4) non è poi così difforme rispetto al senso comune. Il formalismo in fondo esprime giudizi di questo tenore.

13) Risposta alla possibile seconda obiezione: se accettassimo 4) per giudicare l' opera basterebbe descriverla anziché sperimentarla. Esempio, se leggessi i primi undici suoni di una serie dodecafonica potrei anche concludere che manca il do diesis per completare la serie, allo stesso modo se ascoltassi quella serie suonata potrei dire che un do diesis finale completerebbe bene la frase. Ma il primo giudizio (grammaticale) non equivale al secondo (estetico). Il primo puo' essere fatto sulla carta, il secondo deve nascere da un' esperienza di ascolto.

13) Conclusione: l' etica predilige una filosofia realista, l' estetica predilige una filosofia anti-realista.